Festa delle donne: Arcotech la dedica alle lavoratrici turniste

operaio lavoratore turnista

Turni notturni, turni a rotazione, ritmi di lavoro irregolari per periodicità. In Europa circa un lavoratore su cinque ha dei turni da rispettare, e per questo ha maggiore rischio di ammalarsi rispetto a chi lavora le canoniche otto ore diurne.

Il lavoro a turni, soprattutto se comprende orari notturni, rappresenta una condizione di grande stress per l’organismo ed è facile andare incontro a disturbi del sonno, problemi di digestione, stress, aumento di peso, malattie dell’apparato gastroenterico, malattie cardiovascolari e si possono avere anche effetti negativi sulla sfera psicoaffettiva.

Per le donne turniste, poi, i problemi sono ancora più gravi: molti studi segnalano che le lavoratrici a turni hanno più frequentemente irregolarità dei cicli e disturbi mestruali rispetto alle donne che lavorano solo di giorno. Si registra, inoltre ,una frequenza minore di gravidanze e un numero maggiore di aborti. Recentemente sono apparsi alcuni studi epidemiologici che segnalano una possibile associazione tra lavoro a turni e tumore della mammella. C’è, inoltre, un serio problema che riguarda la sfera psicoaffettiva: le donne con figli preferiscono chiedere il turno fisso di notte al posto di quello a rotazione, così da potere organizzare la propria vita in modo da poter far fronte agli impegni domestici. Questo, però, comporta una difficoltà nel mantenere dei normali rapporti di coppia e di vita sociale.

Disturbi del sonno

I disturbi del sonno si manifestano frequentemente in quelle persone che alternano il lavoro diurno a quello notturno o lavorano esclusivamente di notte, perciò il periodo principale del sonno si ha durante il giorno. Questi individui possono soffrire d’insonnia diurna ed eccessiva sonnolenza notturna perché incapaci di adattare il loro ritmo circadiano agli orari lavorativi. Con il passare del tempo i lavoratori a turni potrebbero andare incontro a un maggiore rischio di incidenti sul lavoro.

Problemi digestivi

Secondo alcuni studi i lavoratori a turni hanno un rischio di ulcera e problemi digestivi cinque volte più alto di chi lavora le classiche otto ore. Le cause sono associate a vari fattori: la qualità del cibo assunta, la quantità e i tempi di assunzione. Chi lavora di notte, per esempio, spesso cena a casa in orari pomeridiani, oppure si porta dietro snack poco salutari, ed è comune, per rimanere svegli, assumere molte bevande a base di caffeina che alla lunga possono causare problemi alla digestione. Inoltre la carenza di sonno tende a peggiorare gli eventuali disturbi digestivi.

Stress

Chi lavora a turni, e in particolare di notte, ha un alto rischio di stress. Questo perché, per non sconvolgere i normali rapporti sociali e familiari, spesso la persona cerca di adattarsi il più velocemente possibile ai diversi orari di lavoro e capita spesso che un padre di famiglia interrompa il riposo dopo il turno di notte per poter pranzare con moglie e figli.

Aumento di peso

Il lavoro a turno cambia necessariamente le abitudini di vita, gli orari e la qualità dei pasti, perciò altera il metabolismo. Soprattutto in chi lavora di notte, si riduce il metabolismo a riposo (consumo dell’energia basale) e aumentano i livelli ematici di glucosio, con la conseguenza che si può incorrere in un notevole aumento di peso.

Malattie dell’apparato gastroenterico

I problemi digestivi che possono insorgere nelle persone che lavorano a turni, se trascurati, possono portare a malattie gastrointestinali più gravi. Diversi studi effettuati negli ultimi 50 anni hanno infatti trovato una più alta incidenza di disturbi e malattie gastrointestinali (gastrite cronica, gastroduodenite, ulcera peptica e colite) tra i turnisti.

Malattie cardiovascolari

Secondo uno studio del 2010 il lavoro a turni è associato a un aumento del 40% del rischio di malattie coronariche. Lo stress, i disordini alimentari e la perdita di sonno possano influire negativamente sulla salute dell’apparato cardiovascolare.